
DISTRIBUTORIO MINESTRE CARLO MACCAGNO

CARLO MACCAGNO
SENIOR
LA DISTRIBUZIONE DEI SACCHETTI-PASTO È ATTIVA DALLE 9,00 ALLE 13,00 DI OGNI GIORNO
CARLO MACCAGNO
JUNIOR
PRESENTE
La spada di Damocle dell’emergenza Covid si abbatte su tutto e tutti. Anche il Distributorio non può che risentirne, ma, se possibile, gli sforzi vengono raddoppiati. Il Diacono Enzo Vitulli assume le redini dell’opera, e riesce nell’impresa di adeguarsi ai tempi, sia nell’offerta, sia nell’organizzazione. L’offerta diventa quella non più delle tradizionali minestre, ma di sacchetti da asporto, contenenti vivande e bevande. L’organizzazione prevede un grande numero di insegnanti e studenti, provenienti dalle facoltà universitarie, che assicurano coperture orarie eccezionali. Nel giorni di maggiore necessità, l’altruismo raggiunge vette commoventi di partecipazione e condivisione. Attualmente, la distribuzione dei sacchetti, da settembre a maggio, avviene a cavallo fra le 9,00 e le 13,00, ma è frequente trovare persone in attesa di essere sfamate fin dalle 7,00. Non più di 5 volontari arrivano a servire oltre 200 persone, quando, in tempi non lontani, il massimo era 60. Dopo l’apporto del passato della Fondazione Compagnia di San Paolo, non sono sufficienti le parole per ringraziare chi finanzia l’opera, integrando i proventi dell’”8 per 1000” e del Credito Onlus: i supermercati Gigante e Banco Fresco. La maggioranza dei consumatori è rappresentata da italiani, una parte dei quali senza fissa dimora, e dunque bisognosi non soltanto di cibo, ma anche di coperte, vestiario e altro. Negli anni Sessanta, il Distributorio era diventato un punto di ritrovo gradito per centinaia di immigrati dal Sud Italia, molti dei quali destinati a fare strada. Inoltre, si aggiungono gli stranieri, soprattutto peruviani, marocchini e rumeni. E’ impossibile stabilire una provenienza-media, perché questo afflusso di persone di altre nazionalità avviene a ondate, attraverso il passaparola. Nei mesi più caldi, infine, viene lasciato spazio a Estate Ragazzi, l’iniziativa, che propone opportunità ricreative e pedagogiche a bambini e bambine della scuola primaria, offrendo alle famiglie un servizio per la conciliazione vita-lavoro di quel periodo. Chissà che fra gli adulti del futuro non possa crescere chi, un giorno, darà una mano ai volontari, vista la necessità di un indispensabile ricambio generazionale.
GENNAIO 2024 - AGGIORNAMENTO.
La chiesa di Sant’Alfonso ha un nuovo parroco: il piemontese Don Stefano Cheula. L’arcivescovo di Torino aveva preannunciato diversi accorpamenti, per consentire ad un numero minore di sacerdoti di occuparsi di un numero maggiore di chiese. A Sant’Alfonso è toccato San Donato, ma, logisticamente, la distribuzione è rimasta la stessa, sempre in Via Netro. La media è, quotidianamente, di 200 pasti, con massima richiesta il venerdì. La prevalenza dei clienti (chiamiamoli così, anche se “indigenti” o “bisognosi” sarebbe la definizione più corretta) è italiana, ma c’è una rappresentanza che acquista una superiore rilevanza, e cioè quella peruviana. Questo aspetto dipende anche dal fatto che i cittadini di quel paese vivono una situazione socio-politica molto delicata, vengono in Italia, e chiamano parenti e amici, per poi spostarsi in Germania o Spagna.